Questo
sito
ha
ospitato
due
diverse
installazioni
Abbiamo
visto
che
i
vecchi
cannoni
da
76/45
di
quota
412
vennero
sostituiti
-
nel
1941
-
da
più
nuovi
e
performanti
90/53.
Cambiando
armamento
la
batteria
cambiò
anche
numero,
diventando
604^.
Con
il
proseguire
del
conflitto
quella
battera
venne
ricollocata
in
questa
posizione,
che
offriva
maggior
riparo
dalle
incursioni
nemiche.
Ma
quello
che
vediamo
oggi
non
è
la
batteria
della
Milizia
,
ma
la
sua
parziale
modifica
effettuata
dalla
Marina
tedesca.
Questa
è
la
Monte
Moro
III.
Il
complesso
della
batteria
contrarea
risulta
costituito
da
quattro
piazzole
per
cannoni
da
90/53,
un
doppio
osservatorio
con
doppia
direzione
di
tiro
e
un
locale
sotterraneo
in
cui
era
alloggiato
il
generatore
di
corrente
da
cui
la
batteria
traeva
l’energia
elettrica.
Probabilmente
nei
pressi
erano
presenti
dei
baraccamenti.
Sotto
il
profilo
della
realizzazione,
le
quattro
postazioni
ricalcano
tutte
la
stessa
planimetria
del
tipo
243
Schwere
Flakstellung
,
con
alcune
varianti
sulle
dimensioni.
Si
tratta
di
piazzole
di
grandi
dimensioni,
orientativamente
oltre
sei
metri
di
diametro,
intorno
alle
quali
sono
state
realizzate
5
riservette
posizionate
ad
un
piano
leggermente
inferiore
rispetto
a
quello
del
pezzo
di
artiglieria.
Le
dimensioni
di
questi
locali
è
due
metri
per
uno,
con
una
altezza
di
circa
due
metri.
Partendo
dal
piano
della
piazzola,
una
ripida
scalinata
conduce
ad
un
locale
sotterraneo
di
20/25
metri
quadri
con
volta
a
botte,
le
cui
pareti
in
cemento
armato
sono
in
alcuni
casi
rivestite
da
una
fila
di
mattoni
intonacati.
A
questi
locali
erano
affidate
sia
funzioni
di
deposito
che
di
rifugio
antiaereo.
Da
questo
locale
parte
inoltre
un
cunicolo
verticale
di
ridotte
dimensioni,
all’interno
del
quale
sono
posizionati
una
serie
di
scalini
a
pioli.
Evidentemente
garantiva
una
via
di
fuga
in
caso
di
emergenza
e,
nel
qualtempo,
il
ricambio
d’aria
della
stanza.
Probabile
che
i
tedeschi
si
siano
limitati
a
modificare
soltanto
le
piazzole,
lasciando
inalterati
i
preesistenti
basamenti
dei
pezzi
e
i
locali
sotterranei.
Particolarità
curiosa
da
citare,
è
la
dimensione
di
alcune
parti
di
questa
struttura
che
può
far
pensare
sia
ad
un
errore
di
progettazione
-realizzazione-
sia
dare
evidenza
della
sostanziale
differenza
di
altezza
e
corporatura
fra
le
generazioni
dei
ventenni
degli
anni
’40
e
di
quelli
attuali.
L’altezza
del
corridoio
che
porta
dalla
piazzola
allo
stanzone,
ad
esempio,
oscilla
fra
il
metro
e
settantacinque
e
il
metro
e
ottanta,
Allo
stesso
modo,
i
pozzi
delle
uscite
di
emergenza,
di
cui
abbiamo
parlato
qualche
riga
sopra,
hanno
un
diametro
che
spazia
fra
i
70
agli
80
cm
di
diametro.
Misure
che
creerebbero
qualche
problema
a
ben
più
di
un
contemporaneo.
L’osservatorio
è
la
classica
costruzione
in
cemento
armato
interamente
chiusa
a
parte
la
feritoia
anteriore,
fronte
mare.
Si
tratta
di
un
unico
locale,
a
cui
si
accede
tramite
una
scaletta
di
pochi
gradini.
Sul
soffitto
sono
ancora
presenti
alcuni
fori
che
collegavano
questa
postazione
con
la
piazzola
superiore.
Così
come
costruito,
ospitava
un
telemetro
e
poteva
adempiere
al
direzione
di
tiro
per
l’utilizzo
antinave
delle
artiglierie
da
90/53.
Sul
tetto
dell’osservatorio
è
stata
ricavata
una
piazzola
a
forma
di
“T”
circondata
da
un
muretto
in
calcestruzzo
alto
poco
meno
di
un
metro
e
mezzo.
Al
suo
interno
trovava
posto
i
l
telemetro
e
la
centrale
per
il
tiro
contraereo
degli
stessi
cannoni
da
90/53.
Tutte
queste
opere
erano
originariamente
dipinte
con
una
livrea
mimetica
che
ricalcava
i
colori
del
telo
tenda
Italiano
(mod.
1929).
L’effetto
di
camuffamento
e
di
integrazione
con
l’ambiente
circostante,
venne
successivamente
rivisto
e
migliorato
attraverso
la
copertura
delle
batterie
con
reti,
i
cui
ganci
di
fissaggio
sono
ancora
visibili
in
molte
costruzioni.
Nel
caso
dell’osservatorio,
con
ancora
maggior
maestria,
venne
costruita
una
copertura
estremamente
realistiche
in
rete
metallica
e
cemento,
che
raccordava
la
postazione
con
le
linee
della
collina
simulando le fattezze di un masso.
LEGENDA DELLE FOTO STORICHE:
Un ufficiale tedesco controlla dal piazzale della batteria l’abitato e il porticciolo di Nervi (Collezione Progetto Monte Moro)
604^ Batteria Contraerea/Monte Moro III
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